«Mariotti è forse l’unico scrittore italiano a padroneggiare ogni meandro della letteratura. E tanto ne conosce i codici e le forme da poterne prendere la parte che vuole, facendone una materia duttile e leggera, come di lamine delicate che possano essere piegate e lavorate a piacimento per modularvi qualsiasi disegno» (Giovanni Villani, Alias, «Il Manifesto»).
Giovanni Mariotti
Sovracoperta con illustrazione applicata
Fuori collana
40,00 €
Da Byron a Gadda, da Saffo a Kafka, da Georges Perec a Charlotte Brontë: cento ritratti in forma di microbiografie-quiz in un avvincente percorso letterario attraverso i secoli.
Un libro ammaliante, in cui il gusto della sfida si sposa al piacere della lettura.
Con una storia della lettura in 35 immagini.
«Con questo piccolo libro mi sono proposto di offrire al lettore tre piaceri simultanei: leggere cento microbiografie di scrittori (la microbiografia è un genere letterario che ha patenti di nobiltà, basti pensare a un classico come Vite brevi di uomini eminenti di John Aubrey); indovinare il nome dei microbiografati; guardare, prima lontane poi sempre più vicine nel tempo – come nella galleria di antenati delle famiglie nobili –, le immagini di altri lettori. Una vita comporta milioni di circostanze; ne ho scelte poche (tre, quattro, anche meno…) per schizzare i profili di cento scrittori dai destini spesso anomali. Nella maggior parte dei casi indovinare il nome sarà difficile (di sicuro per me lo sarebbe, se quei profili non li avessi scritti io), ma si può tirare a cogliere o rimuginarci su; oppure andare in cucina, prendere un coltello e cercare le risposte nell’ultimo, intonso sedicesimo».
Giovanni Mariotti
«Molti libri scrisse quello scozzese dal colpo d’occhio formidabile; Borges amava definirli “una tra le forme della felicità”.
«Chi è?».
«A volte l’amore lascia posto all’odio, o viceversa, ma lui, forse per primo, seppe di amarla e di odiarla contemporaneamente, e lo dichiarò, con memorabile semplicità.
«Chi è?».
«Secondo alcuni scrisse due sole opere Del solstizio e Dell’equinozio, ritenendo inspiegabili e incomprensibili tutti gli altri fenomeni.
«Chi è?»
Giovanni Mariotti (1936, versiliese) ha iniziato la sua attività editoriale all’inizio degli anni Sessanta, lavorando per Mondadori a una pubblicazione a dispense firmata da Mario Soldati e Guido Piovene. «Il Giorno», con le sue vivaci pagine culturali, dove esordirono Pietro Citati e il giovane Alberto Arbasino, è la prima testata cui collabora; negli anni successivi scrive per «L’Espresso», per la neonata «Repubblica» e poi, a lungo, per il «Corriere della Sera». Negli anni Settanta incontra il giovane editore Franco Maria Ricci, con cui avvia un rapporto di collaborazione che prosegue ancora oggi, dopo la morte di Ricci nel 2020, con la casa editrice che porta il suo nome. È da Ricci che esce nel 1974 il suo primo libricino: A. Nel 1993 pubblica presso la casa editrice Anabasi, fondata dal figlio Sandro Mariotti D’Alessandro, Matilde, che Pietro Citati definirlo «il più bel romanzo italiano degli ultimi vent’anni»; nel 2003 Adelphi lo ripresenta in una versione ampliata con il titolo Storia di Matilde. Tra i libri pubblicati dal figlio (con et al., la sua nuova casa editrice), si ricorda Il bene che viene dai morti, vincitore del Premio Bagutta 2011. Tra gli ultimi suoi libri, Piccoli addii è uscito per Adelphi nel 2020, e I manoscritti dei morti viventi per La Nave di Teseo nel 2023.